Non tutti sanno che la statua del Bambino Gesù visibile nel tempo di Natale sulla stella della Natività a Betlemme non sia un prodotto artistico locale ma bensì frutto dell’arte spagnola.
La storia
La storia della statua lignea più famosa della Terra Santa inizia oltre un secolo fa.
Era il 31 ottobre 1920 e a Barcellona Padre Gabino Montorio, OFM, procuratore generale della Terra Santa della provincia di Granada, commissionò al più importante laboratorio artistico specializzato in opere religiose due opere: la statua di un Bambino Gesù in culla della misura di 50cm e una statua di un Bambino Gesù seduto su un trono da donare alla Terra Santa.
Per il Bambino Gesù in culla le proposte del laboratorio artistico furono varie ma Padre Gabino scelse espressamente la posizione che il bambinello dovesse avere: mani giunte in preghiera, sguardo dolce, corpo leggermente adagiato su un fianco.
Da quel momento quella divenne l’iconografia dell’originale Bambino Gesù di Betlemme.
Il procuratore attese non poco tempo prima di ricevere il bambinello finito.
La statua del Bambino Gesù fu consegnata il 25 febbraio del 1921, insieme alla statua del Bambino Gesù seduto su un trono gotico con i piedi appoggiati su due cuscini rossi ornati da frange d’oro, con una mano benedicente e l’altra recante un globo azzurro coronato da una croce.
La statua oggi
La statua del Bambino nella culla è oggi visibile durante l’anno sotto l’altare della Cappella dell’Immacolata Concezione nella Chiesa di S. Caterina a Betlemme ma nella notte di Natale viene portata nella Grotta della Natività e adagiata sulla stella d’argento. Dopo essere stata adagiata viene coperta da un lenzuolo e vengono recitati i versi del Vangelo di Luca, la statua poi viene spostata nella mangiatoia posta 5 o 6 metri accanto. Nella mangiatoia resterà fino alla vigilia dell’Epifania.
Le statue del Commissariato Generale di Terra Santa
Ancora oggi i Bambini Gesù distribuiti dal nostro Commissariato sono prodotti dallo stesso laboratorio artistico scelto da Fra Gabino e, oggi come allora, riportano lo stesso sigillo che ne certifica l’autenticità, unito a quello della Custodia di Terra Santa.