
“Ti hanno umiliato Gioacchino – disse l’Angelo – Dio ti darà una discendenza. Ritorna a casa, unisciti a tua moglie e avrai la piccola Maria”
La Custodia di Terra Santa celebra ogni anno, l’8 settembre, la ricorrenza della nascita della Beata Vergine Maria, presso la Basilica di Sant’Anna in Gerusalemme.
Una ricorrenza che i frati francescani sono riusciti a celebrare anche durante l’Impero Ottomano.
Le Tradizioni sulla nascita di Maria
Due sono i luoghi che secondo la tradizione avrebbero visti la nascita della Vergine Maria: uno è Sephoris, città situata a pochi chilometri da Nazareth.
Secondo una tradizione, infatti, i genitori di Maria, Gioacchino e Anna, sarebbero nati lì e così anche la loro bambina. In virtù di questa tradizione ogni anno a Sephoris si celebrano i SS. Gioacchino ed Anna.
L’altra tradizione, basata sul Vangelo apocrifo di Giacomo scritto nel II secolo, vuole Maria nata a Gerusalemme, in quello che oggi è il quartiere musulmano della città vecchia. Nel luogo indicato da questa tradizione c’è una grotta (spesso venivano incorporate le grotte nelle case più povere), sulla quale i Crociati costruirono una grande chiesa, che dedicarono a Sant’Anna.
La Basilica di Sant’Anna a Gerusalemme
La chiesa, costruita nel 1140, è una delle poche superstiti dell’edilizia crociata. Rimase in piedi durante l’Impero Ottomano, grazie al re Saladino, il quale la trasformò in scuola coranica Shafi’ita.
Nonostante ciò i francescani provarono in tutti i modi a ottenere un accesso per garantire la celebrazione e le testimonianze narrano che riuscirono a farlo calandosi attraverso una finestra ancora oggi visibile all’interno della cripta.
Solo nel XV secolo i frati ottennero un firmano ufficiale che gli consentisse la celebrazione nel giorno della nascita della Vergine, l’8 settembre, e in quello dell’Immacolata Concezione, l’8 dicembre.
Dopo la guerra di Crimea, nel 1856, l’edificio fu donato a Napoleone III (e quindi alla Francia, che la possiede ancora) dal sultano Abdul Majid come ringraziamento per il sostegno militare nel conflitto. L’attuale chiesa, restaurata dopo la guerra del 1967 che aveva provocato ingenti danni, è affidata alla cura dei Padri Missionari d’Africa, una Congregazione missionaria fondata dal Cardinal Charles-Martial Allemand Lavigerie.
I Padri Bianchi hanno continuato a concedere ai francescani la celebrazione delle feste mariane.
(Fonte: Christian Media Center)
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