Quello che unisce la Croazia e la Custodia di Terra Santa è un legame molto stretto, che nasce con la vicenda di San Nicola Tavelić – di origini croate, appunto – e dei suoi tre compagni, i primi francescani martiri della Custodia di Terra Santa. Nel 1391 vivevano a Gerusalemme nel convento – distrutto 150 anni dopo – edificato sul Monte Sion attorno al Cenacolo, e l’evangelizzazione pubblica – allora proibita – portò il gruppo al martirio.
Fr. FRANCESCO PATTON, ofm
Custode di Terra Santa
Per lunghi secoli è rimasta la devozione nei loro confronti, ma solo nel 1970 Papa Paolo VI ha canonizzato questi nostri primi martiri della Custodia di Terra Santa.
Il 50esimo anniversario della canonizzazione è stato ricordato con una s.messa nella cappella – il cui altare laterale dedicato al santo è dono della Croazia – della Delegazione Apostolica di Gerusalemme. Alla s.messa – presieduta da Fr. Francesco Patton, Custode di Terra Santa e concelebrata dai frati del Discretorio della Custodia – ha partecipato Mons. Leopoldo Girelli, Nunzio Apostolico in Israele e Cipro e Delegato Apostolico per Gerusalemme e la Palestina,
nello stesso giorno in cui si sono svolte le grandi celebrazioni di Sebenico, città natale di San Nicola Tavelić.
Fr. FRANCESCO PATTON, ofm
Custode di Terra Santa
Questo santo ha un valore particolarmente importante per il popolo croato. Il quale desidera far dono alla Custodia di Terra Santa di una statua in bronzo di San Nicola Tavelić, da collocare il più vicino possibile al luogo dove San Nicola visse la sua missione, cioè il Cenacolo, e quindi la statua sarà collocata nel giardino del Cenacolino. Cosí come una cappella dedicata a San Nicola Tavelić sorgerà anche al Campo dei Pastori per coltivare e far crescere questo legame che per noi è molto importante.
Ma i segni dell’amicizia tra Croazia e la Custodia già presenti in Terra Santa sono numerosi.
Fr. SINISA SREBENOVIC, ofm
Custodia di Terra Santa – originario della Croazia.
E’ l’orgoglio di un popolo piccolo che ha un santo, il primo santo in tempi moderni. Il legame della Custodia con la Croazia non è solo tramite San Nicola Tavelić. C’è per esempio l’orto del Getsemani, che viene comprato dai croati e donato alla Custodia, c’è il legno del monte Tabor per la costruzione della Basilica. A noi piace ricordare anche uno dei Custodi, Bonifacio di Ragusa, che nel XVI secolo quando i frati escono dal Cenacolo lui trova la stabilità dei frati presso il convento di San Salvatore, e poi il grande restauro del Santo Sepolcro. Anche qui troviamo le tracce dei legami tra la Croazia e la Custodia.